Il dissapore del loro incedere
Non altrimenti perfettibile
E i fari a LED dei ricchi
Annegano la vista dietro un velo di lacrime
E la verità di Locke diffrangono
L’esibizione impettita della crescita
Un’aura sovrana che deborda e impera
Avrei voluto dirti quello che ti ho taciuto
Mentre ti guardavo come Dea nubia
Faraonica far sbocciare sulla digrazia
La tua tenebra di senso e di grazia
E per me l’altalena di Michele
Un cerotto che nasconde una ferita
La mia transizione in te
Il tuo pertugio di aria e di sangue
Un sorriso con l’amica sul lago del ramo
Avrei voluto chiederti se mangi pesce o carne
Ed invitarvi entrambe con lo champagne a cena