Saint Liborius’ chapel
Questa piccola cappella che sorge nella ex Piazza del Praetorium, fu fatta edificare in un momento non databile precisamente, tra il 1000 d.C. e il 1600, molto probabilmente dallo stesso Praetor dell’epoca per ringraziare il santo protettore degli ammalati de “Lo Mal della Pietra”, ovvero i calcoli renali.
Le date che leggete sono dedotte dal fatto che allo stesso ampio periodo si debbono attribuire le fondazioni delle altre opere pisane.
La Repubblica Marinara di Pisa prende possesso dell’isola intorno all’anno 1000 e fino alla fine, anzi oltre, lo mantiene. Essa cessa di esistere nel 1399 a seguito di un indebolimento dovuto alla peste del 1348 e all’indebitamento dei suoi signori, gli Appiani, che come buona uscita avranno dai Visconti di Milano la zona Elba/Piombino.
La Fortezza Pisana, 50m più avanti salendo, è aperta al pubblico per una visita panoramica dei suoi bastioni. Si puó fare un biglietto cumulativo per il Circuito Culturale del borgo, che comprende la visita del piccolo museo archeologico, qui a sinistra, nel Palazzo Praetorio, e il museo numismatico della “Zecca” al cui interno si puó scendere in una antichissima tomba interamente scavata nel granito.
San Liborio (originale Liborius, francese Liboire du Mans, in latino Vindinum Civitas Cenomanorum, quindi Cité Cénomans, Celmans, Le Mans, insediamento risalente forse al III millennio aC).
“Ma chi era San Liborio?” A Colorno in provincia di Parma c’è la sola altra chiesa italiana a lui intestata, la cappella ducale a S.L.).
Nacque in Francia nel 348dC circa e morì a soli 49 anni. Fu vescovo di Le Mans, degli Aulerci Cenomani (Celti della regione tra la Normandia e la Senna, e della Valpolicella, dove alcuni di loro si stabilirono attorno al 380aC).
Era un guaritore, esperto in erbe medicinali e chirurgia, specialista dei calcoli renali.
Nel 836dC i resti di San Liborio vennero trasferiti da Carlo Magno da Le Mans a Paderborn (oggi in Germania), da lui appena fondata, dove la Cattedrale è a lui intitolata.
Viene raffigurato coi Vangeli tra le mani e sopra delle pietruzze, essendo protettore dei malati di calcoli (lo mal della pietra).
Portano il suo nome anche un titolo cardinalizio, una cittadina del Canada, la cattedrale di Paderborn (come detto, ivi riposa), e una parrocchia cattolica rotonda del 1880 in Russia, a Krasnodar.
Queste notizie possono essere approfondite leggendo l’articolo di Brigitte Waché incluso in un volume a cura di Denéchère/Vincent che trovate anche online (Vivre et construire l’Europe, a pag.23 e segg.).