Tra l’indice e il pollice sta la penna tozza,
Come un coltello sicura.
Non s’ode più dal palazzo stridere
Il ferro di mio padre
Che faceva nel muro una traccia
E i calcinacci cadere.
Tace la pietra e immobile la polvere
Che siamo, affannati respiri
Di un vento maggiore.
Ho visto forassiti sparire
Nascoste da mestolate di cemento a schiaffo
Tra forati antichi
Come le mie radici di dove sono nato.
Tra l’indice e il pollice
Ansima ora la penna
E il mio destino traccia
Sui muri del grande respiro.
Porta la corrente ovunque
Con fili volanti e malcelati
Che la trama tessono
Dell’etterna storia.
Cementate le radici
Come le Orme progressive
Definiscono lo pneuma
Scolpito tra i silenzi.
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(liberamente ispirato da DIGGING di Seamus Heaney – di Angelo Mazzei, 2019)