12 agosto. A Pompei scoperto il tesoro di un artista delle pietre che furono preziose.

Una serie di piccoli capolavori colorati. Una bigiotteria- diremmo oggi. E sbaglieremmo a chiamarla cosí. L’artista lavora pietre preziose, molte delle quali oggi non sono più preziose, ma un paio di millenni fa dovevano esserlo eccome.

Sembrerebbe proprio una bottega artigianale, una residenza d’artista, quella che oggi il web ha dichiarato invece essere la collezione di amuleti di una strega.

Il solito facile accanimento contro i morti, i nostri morti. Non si fa attenzione all’anima. Il nostro produttore di pietre lavorate, uomo o donna che fosse, se poniamo il caso che fosse un artista, un commerciante, o tutte e due le cose, oggi è un’anima. Per come doveva vedere le cose ai suoi tempi, oggi è un’anima ricongiunta al grande circolo, molto più potente di quanto qualunque mago o fattucchiera possa esserlo stato in vita.

Sembra ahimé tremendamente diffuso il principio di non contraddittorietà. Un innocente chiama fattucchiera un grande artista della pietra, altri innocenti diffondono la parola. Alla fine questa storia della fattucchiera cancellerá per sempre dalla memoria l’artista, e la sua anima non avrá davvero più nulla da dirci. L’ultima cordicella che la teneva attaccata al suo vecchio pianeta la potremmo aver spezzata noi con un inconsapevole mancanza di rispetto.

Questa era la storia dell’artista delle pietre che furono preziose. Che solo il nostro rispetto e l’onore della sua memoria lo terrà lieve ancora in orbita centrata sulla terra. Su di noi.

__________________________

“Lieve, è Perdersi in fondo all’Immobile”

(G. L. D. Feat. MK)

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: