Cotone, toponimo dell’Isola d’Elba
Non voglio certo offendere il mio caro Professor Berti del liceo, che come tutti abbiamo sempre pensato, suggeriva che Cotone fosse una grossa cote e che come “Cotaccia” e “Coti Piane” derivasse dal latino COS.
Né tantomeno mi permetterei di offendere altri Professori come Ambrosini e Zecchini che a suo tempo suggerirono altre ipotesi etrusche.
Voglio solo rendere noto il frutto di una mia banalissima fortuna nel trovarmi in uno studio sulle “origini etrusche” a leggere degli studi su Servio.
Cotone deriverebbe dal latino Cothone, che vuol dire porto realizzato dall’uomo, da distinguere dal generico Portus che può essere anche naturale.
Un porto come bacino artificiale in latino si diceva “Cothone”.
Ho trovato queste tre occasioni, ringrazio Giuseppe Ramires di cuore per essermi stato d’aiuto nel fornire a tutti gli amanti della Valle del Capanne un’etimologia ben attestata per un toponimo così ricco di storia e di bellezza.
La ricorrenza è quando Servio dice che sulle coste della Tunisia, dove poi 400 anni dopo i fenici fonderanno Carthago la città nuova, Enea e i Pelasgi dispersi da Troia, prima di approdare all’Antica Mater Etruria, fondano un porto (Cothone).
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Bibliografia:
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Mauri Servii Honorati Grammatici, Publii Virgilii Maronis, Commentarii ad Aenedes I 427: “Cothona sunt portus in mari non naturales sed arte et manu facti”.
Aggiunge lo AUCTUS nell’edizione di Thilo, “Cothone fossa utuntur, non naturali portu”.
Paul. Fest. 33, 16-17, citato in Lindsay, “Cothones appellantur portus in mari interiores arte et manu facti.”
Oltre ovviamente a
HINC ITALAE GENTES che il caro vecchio amico Vincenzo mi ha amabilmente spedito dalla sua casa editrice.