Le gambe non sono perfette ma lunghe ed abbastanza belle e snelle da portare degnamente indosso attillati fuseau neri. Il viso rotondo e la carnagione fresca come una rosa ingiustamente camuffati da un paio d’occhiali. Il capello nero corvino liscio e giustamente lungo, appena raccolto. Un piumino rosso aderente che permette di decifrare la trigonometria della silhouette. Passo lento ma determinato, fiero con moderazione. Lancia uno sguardo a me che mi mantengo sempre a qualche metro. Prima all’ingresso. Poi nei reparti. Infine al parcheggio. Mi osserva. Vecchio pelato basso e barbuto con l’aria da clochard. Eppure mi osserva. Vorrei ma non posso. Vorrei ma demordo. Scendo dall’auto e mi metto a leggere delle label psicologiche sul New York Times. Rientro in macchina, mi rollo una sigaretta, parto. Pieno di rimpianto.