Natale a settembre

È settembre ma è come fosse natale.

Il vento a folate che penetrano l’ossa e quasi ti ghiacciano dentro. Ma non solo. Certo sì anche quello. Ma sei persone in casa, forestieri della mia famiglia, che dormono sotto questo tetto, mi fa venire in mente la radice, vedere in faccia viva la mia nonna.

Come fosse natale a settembre.

Guardare il manto di Zeus ingiallire, le foglie cadere, i ricci ingrossare. Guardare i pomeriggi finire sempre prima. Sentire forte dentro un sussulto di vita, molto amore, molta vita piena. Mi fa pensare alla mia radice, a nonna, all’Elba.

Un rito di passaggio, un verbo fatto carne, una cometa in cielo, i desideri.

Stanze chiuse mesi riaperte all’uso. Bagni e docce ferme dall’agosto dell’anno scorso si rimettono a pisciare. Le acque della casa scorrono, come vene, nonostante il vento ghiaccio, a circolare per la vita. La casa vive.

Come fosse un natale in Provenza di qualche decennio fa, che smuove il mouse e clicca su quella vecchia cartella gialla della mia memoria, dove non solo sta il ricordo così com’è di tanti anni fa, ma il punto exe esecutivo di quella stessa giovane e fresca energia emotiva.

A settembre, come fosse natale.

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