Rame dell’Elba in Danimarca?

Minerali di rame italiani e sardi nelle spade scandinave: l’ipotesi del rame dell’Isola d’Elba

 La ricerca sulla composizione metallurgica e sulle origini delle spade dell’età del bronzo ha svelato informazioni significative sulle reti commerciali e sulle fonti di metallo dell’epoca. In particolare, l’uso del rame proveniente dall’Italia e dalla Sardegna nelle spade scandinave suggerisce rotte commerciali complesse e connessioni interculturali tra queste regioni. Qui approfondiamo l’ipotesi che il rame potrebbe provenire anche dall’Isola d’Elba, supportata dagli scritti della Scuola Aristotelica.

 Una parte significativa delle spade scandinave analizzate mostra una composizione chimica che corrisponde ai depositi di minerale di rame delle Alpi italiane. In particolare, le spade con l’elsa flangiata, trovate dall’Europa centrale alla Scandinavia meridionale, mostrano una predominanza di rame proveniente da queste fonti italiane. Queste spade risalgono principalmente al periodo compreso tra il 1300 e il 1100 a.C., indicando estesi collegamenti commerciali durante quel periodo.

 Un esempio notevole è una spada danese Naue II, le cui scorie corrispondono ai depositi di minerale vicino a Trento, nelle Alpi italiane. Le spade Naue II apparvero per la prima volta intorno al 1300 a.C. in Italia e successivamente si diffusero a nord e verso est.

 Basandosi sull’uso noto del rame italiano, è plausibile che parte del rame possa provenire dall’Isola d’Elba. La Scuola Aristotelica menziona nella sua opera De Mirabilibus Auscultationibus che l’Elba, conosciuta come Aethalia, era inizialmente una fonte di rame. Secondo lui questo rame veniva utilizzato per produrre manufatti di ogni genere fino al suo esaurimento, dopodiché venne scoperto il ferro utilizzato dagli Etruschi:

In Etruria si dice che ci sia un’isola chiamata Aethalia, dove prima si estraeva il rame e lo si usava per tutti i manufatti; poi non fu più trovato, ma dopo molto tempo, nella stessa miniera apparve il ferro, che gli Etruschi di Populonia ora usano.

 Questo resoconto storico suggerisce come l’Elba sia stata una fonte significativa di rame in periodi precedenti, il che potrebbe allinearsi con il periodo delle spade dell’età del bronzo.

Oltre alle fonti italiane, anche il rame sardo gioca un ruolo cruciale. I rapporti isotopici di alcune spade scandinave corrispondono a quelli dei giacimenti minerari nel distretto dell’Iglesiente in Sardegna. Queste spade, risalenti principalmente al periodo compreso tra il XIV e il XII secolo a.C., sono state ritrovate in vari paesi scandinavi. Potrebbero essere stati gli stessi Sardi nell’Età del Bronzo (forse chiamati qui da Aristotele in maniera approssimata Tirreni) a sfruttare i giacimenti dell’Elba (Pagliantini e Zecchini ricordano delle diverse fonti e composizioni di 10 siti con affioramenti di rame, 2 a Chiessi, 2 a Pomonte, Monte Perone, Santa Lucia, Colle Reciso, Volterraio, Cima del Monte, Calamita). Nessun ricercatore ha mai studiato le caratteristiche plumbeo-isotopiche del rame elbano, per cui esso non è presente in alcuno dei database coi quali si è soliti fare studi comparativi. 

 Due spade provenienti dalla Germania e dalla Danimarca (B11294 e MA071206) mostrano rapporti isotopici che corrispondono più strettamente ai minerali sardi che a quelli italiani. Questa interpretazione, tuttavia, deve essere affrontata con cautela a causa delle prove limitate di un’estesa estrazione del rame in Sardegna durante il II millennio a.C. .

 L’analisi della composizione metallurgica delle spade scandinave dell’età del bronzo rivela una complessa rete di rotte commerciali e trasferimenti di conoscenze metallurgiche. I minerali di rame italiani e sardi giocarono un ruolo significativo nella produzione di queste armi, evidenziando gli estesi contatti commerciali dell’età del bronzo. L’ipotesi dell’Isola d’Elba come ulteriore o effettiva fonte di rame, supportata dagli scritti aristotelici, fornisce una dimensione intrigante alla nostra comprensione delle antiche fonti di metalli e delle reti commerciali. Queste intuizioni non solo offrono uno sguardo sulle interazioni economiche e culturali dell’epoca, ma anche sulle capacità tecniche dei primi fabri aerarii.

Rif. Bibl. 

 1. Ling, J., et al. “Moving metals IV: Swords, metal sources and trade networks in Bronze Age Europe. Article in Journal of Archaeological Science Reports · July 2019 DOI: 10.1016/j.jasrep.2019.05.002

2. De Mirabilibus Auscultationibus in Corpus Aristotelicus

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