Scrive Syme nel suo Tacitus a pagina 634:
L’ANNO 97
- VESTRICIUS SPURINNA
NATO circa nel 25 (Plinio, Epist. III. 1. 10), Vestricius Spurinna viene scoperto per la prima volta nel 69, con un comando subordinato al console Annius Gallus (Tacito, Hist. II. 11. 2, cfr. p. 159). Il suo consolato presumibilmente cade durante il regno di Vespasiano, e la sua carriera attiva termina prima degli ultimi anni di Domiziano – ‘quoad honestum fuit, obiit officia, gessit magistratus, provincias rexit’ (Epist. III. 1. 11). Spurinna era a Roma nel dicembre del 96 (Epist. I. 5. 8), e fu nominato membro della Commissione Economica nel corso del 97 (Pan. 62. 2). Due senatori senza nome ricevettero ciascuno un secondo consolato da Nerva, un terzo da Traiano (Pan. 60. 5; 61.7). Uno è chiaramente Giulio Frontino. Mommsen intuì l’altro – Spurinna. Non tutti erano d’accordo. Tuttavia, i Fasti Ostienses lo hanno rivelato come ‘cos. II’ il 1 aprile 98, e hanno stabilito il suo praenomen come “T.” Il terzo consolato è quindi ragionevolmente certo, succedendo a quello di Frontino nel 100.
Sussiste un problema fastidioso. Il Senato, ‘auctore principe’ (probabilmente Nerva), gli votò una ‘triumphalis statua’. I motivi sono specificati ‘nam Spurinna Bructerum regem vi et armis induxit in regnum ostentatoque bello ferocissimam gentem, quod est pulcherrimum victoriae genus, terrore perdomuit’ (Epist. 11. 7. 2). Inoltre, un altro aspetto (o piuttosto fase) della stessa operazione potrebbe essere riferito da Tacito quando descrive come i Bructeri furono massacrati dai loro vicini, alla vista e presenza di un esercito romano (Germ. 33, cfr. p. 46). Da qui la teoria che Vestricius Spurinna fosse legato della Germania Inferiore nel 97. Aveva ora circa settantatré anni. Eccezionalmente vigoroso nel corpo, comunque. Si potrebbe sostenere che fu inviato urgentemente dalla capitale per placare le truppe o prevenire il tradimento: basandosi sulle prestazioni passate (Hirt. 11. 18 f.) Spurinna era l’uomo per frenare, o almeno blandire, un esercito indisciplinato. Se avesse scelto di condurre le truppe in territorio ostile, un modesto exploit sarebbe stato più che benvenuto al governo di Nerva.
Tuttavia, l’età dell’uomo, e altre cose, ispira un forte dubbio. Dessau (in PIR, V 308) suggerì che l’exploit di Spurinna appartenga al regno di Domiziano, e molti concordano. Infatti, si potrebbe trovare una data e un’occasione adatte: non si deve supporre che la pacificazione della Germania da parte di Domiziano nell’83 (e negli anni successivi) fosse confinata alla conquista dei Catti. Infine, contro un comando militare nel 97 (o 98) può essere citato ciò che Plinio dice riguardo ai terzi consolati conferiti a Spurinna e Frontino: furono ‘in toga meriti’, non ‘bellorum socii’ o ‘proeliorum consortes’ (Pan. 60. 5).
Per l’onore trionfale tardivo si può paragonare l’azione di Vespasiano, compensando un ex legato della Moesia per la negligenza di Nerone (ILS 986). Il Senato votò anche una statua al figlio di Spurinna, Cottius, ‘quem amisit absens’ (Epist. II. 7. 3).
Quando avvenne quella assenza? A prima vista, quando Spurinna era a capo di un esercito. Dessau propose un’interpretazione diversa: forse Spurinna era membro dell’ambasciata senatoriale che si recò (si presume) a congratularsi con Traiano nel tardo autunno del 97. Cfr. p. 16.
L’origine di Vestricius Spurinna non è documentata da nessuna parte. Il nome di sua moglie, Cottia (Epist. III. 10), è celtico, ed è imparentato con un bardo del nord, Sentius Augurinus di Verona (Epist. IV. 27. 5). Presumibilmente un Transpadano, come Verginius e Corellius. Il nomen ‘Vestricius’, etrusco come il cognomen, è estremamente raro. Tutta l’Italia fornisce un solo esempio nelle sue iscrizioni, una donna a Florentia.
Note:
- Hermes 111 (1869), 39 f. Ges. Schr. IV (1906), 374 f.
- FO xiv, pubblicato per la prima volta nel 1939.
- Mommsen, l.c.; così J. Asbach, R. Kaisertum u. Verfassung (1896), 140. Altri optarono per il 98, F. Münzer, Klio 1 (1901), 314.
- E. Ritterling, Fasti della Germania sotto il Principato (1934), 61 ff., con l’opinione di Groag citata lì; A. Garzetti, Nerva (1950), 57 f.
- cfr. R. Syme, JRS XVIII (1928), 43; CAH XI, 158 f.
- G. E. F. Chilver, Cisalpine Gaul (1941), 103. Q. Corellius Rufus (suff.? 78) è attestato come legato della Germania Superiore il 20 settembre 82 (CIL XVI, 28).
- CIL XI, 7056.
