L’Arte come Mestiere?
Oggi, in un’intervista a una tv locale, Belinda Biancotti, pittrice cinquantenne elbana, ha lanciato un appello per la creazione di spazi e percorsi artistici per i giovani che vogliono seguire questa strada. Il problema non è solo nella mancanza di scuole d’arte sull’isola, a cominciare dalla grave mancanza di un liceo artistico, ma il vero problema è che manca proprio la mentalità per fertilizzare all’arte il nostro territorio. La mentalità è la prima cosa che dobbiamo cambiare per creare un’isola più art friendly.
Nell’esplorare il mondo dell’arte come mestiere, è illuminante abbracciare i concetti della filosofia per gettare luce sulla necessità di conferire al lavoro dell’artista una dignità paragonabile a quella di altre professioni. Freud, col suo sguardo psicoanalitico, ci guida attraverso l’abisso della mente creativa. L’artista, simile all’analista, è immerso in un processo di esplorazione interna, scardinando gli strati dell’inconscio per plasmare opere che riflettono l’essenza umana. Il riconoscimento sociale di questa sfida psicologica è fondamentale per sdoganare il ruolo dell’artista. Una società è tanto più evoluta quanto più l’arte è importante per essa. Wittgenstein potrebbe suggeeirci di pensare all’arte come a un linguaggio, un modo unico di comunicare emozioni e pensieri. Dovremmo considerare l’artista un linguista, traduttore di esperienze umane tramite un mezzo diverso. Tale competenza richiede rispetto, poiché la comunicazione artistica è tanto complessa quanto quella verbale. E il prodotto dell’arte – l’opera d’autore – è un tesoro di tutti, carburante dello spirito di tutta la comunità che ne fruisce. La decostruzione di Derrida, ci sfida a smantellare le gerarchie concettuali che relegano l’arte su di un piano inferiore. Dovremmo decostruire il pregiudizio che relega l’artista a una posizione marginale, riconoscendo invece il suo ruolo vitale nella costruzione del significato e dell’identità culturale.
Abbracciare questi concetti significa sdoganare il mestiere dell’artista, liberarlo dalle catene della sottovalutazione. Dare all’arte la dignità di altre professioni significa comprendere e rispettare la complessità psicologica, linguistica, corporea e concettuale del processo creativo. Solo così l’arte può emergere come mestiere fondamentale e rispettabile, pari a qualsiasi altra forma di lavoro.
