QUATTRO CHIACCHIERE TRA DUE SIGNORE
C’era una volta un paese, governato da una donna, che si chiamava Cassia…
VELIA – Cassia – il paese o la donna?
RAMΘA – Cassia il paese. La donna non importa… Fatto sta che quel paese non era un paese davvero! Al suo interno se la credeva, se la suonava e se la cantava, ignorando che nelle future pagine di storia sarebbe stato disegnato sulle mappe come appartenente a un impero più grande.
V. – Mentre ci racconta questa storia noi ancora siamo qui ad immaginare che quella donna sia la stessa che noi supponiamo.
R. – La donna non conta. Sto dicendo che quel paese esisteva solo dall’interno, da fuori non si vedeva. Si trattava di una REGIO VII, una civiltà più nobile di chi la governa. Un piccolo ex impero i cui vertici non hanno più voglia di comandare, nemmeno nel mezzo di una sfrenatamente lussuosa e lussuriosa ammucchiata psichedelica.
V. – Detto in questi termini, il fatto che la donna qui sia affatto contingente, rivela uno status fenomenologico e una condizione ontologica, del paese in questione, più radicati ed essenziali nella sua invisibilità – impotenza, se non addirittura in(con)sistenza ed infine inesistenza. Questo discorso vorrebbe aprire le menti, spostarle dal follicoloso HIC ET NUNC al duraturo e concretamente storico periodo il cui inizio si converrà nel giorno stesso in cui questo paese è nato, unendosi, col germe della sua fine, – tendenza alla dissimulazione e alla scomparsa – da subito già IN PECTORE.
R. – Chissà se questo nostro dialogo platonico finirà nelle pagine di qualche venturo nuovo testo sacro. Immagino una quadrilogia dal titolo ΤΟ ΓΑΡ ΑΥΤΌ ΝΟΕΙΝ ΕΣΤΙΝ ΤΟ ΚΑΙ ΕΙΝΑΙ. Con il primo volume: ESSERE E MENTE (o Esser Mente, nella prima edizione stampata negli USA nel 2003), una sorta di raccolta di saggi/racconti di filosofia narrativa. Il secondo volume ancora inedito di filosofia della storia e critica della letteratura archeologica. Il terzo volume di poesie, tomo 1: Grammatica dei sensi, e tomo 2: Acrogrammatologia dei sentimenti. Il quarto volume questo, fatto di monologhi e dialoghi, idealmente accompagnati dai misteri dei kabiroi e dei NETSVIS nostrani, sullo sfondo di edifici etruschi di pietra costruiti, abitati e pensati, poeticamente, come in un fantastico Geviert heideggeriano. La quadratura, l’inquartamento, lo squartatore e gli squartati, lo squadernamento, la quadriglia, il quadrumviro e i quadrumvirati, il forfolding e il QVADRIVIVM degli alchemisti pre-junghiani. La Topologia Trascendentale e le geografie del pensiero. Il senso dell’orientamento. L’oriente e l’Oriente, con la maiuscola. L’Occidente. E i suoi paesi in(-con/-e)sistenti. Donne a parte, ovvio.
