Non è adatta ai minori

“Una femmina quando te la scopi, la rompi”. Questa frase cosí com’è non è adatta ai minori e alla maggioranza degli adulti. Vittime di una programmazione neurolinguistica che gli prescrive cosa devono pensare e le parole che devono usare, questi adulti normali, non sanno neanche difendersi con psicologia, illuminazione e coscienza di sé, da una banale frase da fonte non anti-femminista, che se detta da un antifemminista potrebbe avere un senso negativo, ponendosi contro e non dopo l’era del dominio del politically correct.

Una donna quando te la scopi (come dire, che sono talmente tanto femminista che posso permettermi di descrivere i miei pensieri, i sentimenti, ed alcune delle più ancestrali emozioni) – quando la scopi, la rompi.

Quella meravigliosa amica, con la quale fare passeggiate, lunghe chiacchierate, leggersi e scriversi, passare una serata a bere e/o fumare ascoltando della buona musica – ecco, quella meravigliosa amica non sarà mai la stessa di prima una volta che avrà provato il tuo cazzo. Non per le dimensioni o le prestazioni, ma per una questione affatto simbolica. È non tanto il tipo di ció che in ogni modo rappresenta, ma Quanto. Quanto fare sesso con qualcuno abbia il potere di trasfigurare completamente l’idea o l’immagine che ci eravamo fatti di quella persona.

La cosa migliore da fare sembrerebbe quella di mettere in chiaro le cose e dirsi le cose dirette senza giri di parole, non mentirsi, far capire che siamo adulti come Antonio Damasio da Lisbona, e “abbiamo saputo maturare le nostre emozioni come orridi bruchi fino ad averle sapute trasformare in sentimenti consapevoli e addomesticati dèmoni. In una parola: farfalle.

Farfalle nello stomaco, digerite bene. Non una pancia vuota, ma una pancia sazia, piena di farfalle che non fanno riflusso, ma vanno giù che è una bellezza.

E poi c’è il senso del possesso, che non fu prealessandrino, ma ellenico, e poi romano, e oggi occidentale o monoteistico.

Siamo pronti per una buova Dea Madre, ma anche una Dea della bellezza, che ti sciogli a guardarla, e che preferisci non toccarla, forse abbracciarla come si abbracciano i grandi amici, o massaggiarle le spalle per metterla a suo agio. Meglio la mancanza che il compimento. Meglio continuare ad averla come amica, divina, intoccabile, piuttosto che farsi dare la fica e rovinare tutto. Trasfigurarla e renderla irriconoscibile. Cosa c’è di più violento di una penetrazione? La penetrazione è un atto cosí invasivo, che ogni scopata potrebbe farci finire sotto processo per lesioni alla persona, atti osceni e violenza sessuale.

Che se poi questa Dea in particolare volesse sentirsi sottomessa e forse umiliata, è come se mi chiedesse di bestemmiarla proprio ira che in lei ho trovato altra fede.

Non che mi sia mancata la fede. La fede, Fides in Roma Repubblicana e Politeista, non è una cosa che si trova una tantum in una cosa e finita lí. La Fides è come le proteine, devi mangiarne se vuoi averne, te ne devi cibare con un’alimentazione variabile, integrando con un po’ di tutto, e come nei colori dei vestiti, preferendo scegliere capi che vadano bene con tutto.

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