Un’iscrizione poco conosciuta, ma affascinante, fatta su commissione del faraone Thutmose IV documenta la scoperta da parte del Re di una cote (masso, enorme pietra). Il significato di questa famosa cote non risiede nel suo essere di materiale od aspetto raro, ci dice l’iscrizione, ma perché “Sua Maestà ha trovato questa pietra a forma di Aquila divina“. Che un re egiziano dovesse dare così tanta importanza ad una semplice roccia semplicemente per la sua forma è un fatto molto istruttivo,- dice Richard H. Wilkinson- perché mostra come l’antico egiziano fosse attento alle forme degli oggetti e all’importanza simbolica che la dimensione della forma poteva avere.
Il Masso dell’Aquila è una formazione rocciosa che si staglia sul crinale della ramificazione del Monte Giove verso settentrione, presso Marciana, all’isola d’Elba. Il megalite di granito ha l’aspetto di un rapace ad ali piegate, con tanto di becco. La sua forma e le sue dimensioni notevoli ne devono aver fatto per forza di cose uno ierotopo già nella fase preistorica dei primi insediamenti. I ritrovamenti archeologici degli anni ’60 consistono di ceramiche sacre e di uso quotidiano, in parte conservate presso il Museo Civico Archeologico di Marciana. L’ area urbana preistorica si dovette estendere come un triangolo rettangolo il cui vertice meridionale insisteva sulla vetta del M. Giove (930m), diramandosi su due crinali. Il primo che scende a mare in direzione N-NE, vede Monte Catino, Madonna del Monte, Masso dell’Aquila, verso l’Omo Masso (a 1,2km in linea d’ aria) poi giù verso Pizzenni e Maciarello fino alla spiaggia delle Acque della Madonna. Il secondo, in direzione O-NO verso Serraventosa, scende fino a Patresi. Un terzo crinale va dal Giove verso sud creando un ponte verso la catena montuosa propria del Capanne, che ad ovest si prolunga in un tridente che sfocia su a Colle d’Orano, in mezzo al Semaforo e Punta Nera, giù sui monti di Chiessi e Pomonte.
Certo, da qualche parte nel Mediterraneo, ci sarà pure un altro megalite a forma di aquila, quello che fu avvistato dal Faraone Thutmose, e che non sia lo stesso masso della Madonna del Monte Giove, sul quale andava poi persino Napoleone.
